Claudio Campiti. Chi è l'uomo che ha commesso la strage

Nel 2012 la morte del figlio per un incidente con lo slittino. Poi la discesa verso l'indigenza e il rancore. In un blog le minacce contro i responsabili del Consorzio Valle Verde

Claudio Campiti. Chi è l'uomo che ha commesso la strage
Tgr Lazio
Claudio Campiti, l'autore della strage di Colle Salario a Roma

Claudo Campiti, il killer di Fidene. Questo scatto lo ritrae nel 2017: oggi ha altra fisionomia e un fisico appesantito al punto da essere irriconoscibile. La sua vita è cambiata per sempre il primo marzo 2012, quando suo figlio Romano, non ancora 15enne, morì in un incidente di slittino sulla pista della Croda Rossa, in Val Pusteria. La tragedia, che ha visto la condanna in via definitiva a un anno e tre mesi tra gli altri del maestro di sci, era diventata una ragione di vita per Campiti, che aveva creato anche un blog con post come quello intitolato "La mia triste storia", scritto come se il figlio parlasse ancora in prima persona. Negli anni successivi, il 57enne, originario di Roma, vissuto a lungo a Ladispoli, è andato sempre più verso una situazione di isolamento e indigenza, fino al trasferimento in un'abitazione del consorzio Valle Verde di Ascrea, sul Lago del Turano, quello tra i cui amministratori e proprietari era in programma la riunione di Fidene.

La conferma del suo stato di difficoltà, in una casa senza acqua né luce, arriva dal sindaco di Ascrea, Riccardo Nini, che racconta di un contributo assegnato dal comune, rimasto però inutilizzato. Proprio sui suoi rapporti con gli amministratori del consorzio, Campiti, già denunciato per minacce, aveva aperto un altro blog, questo: "Benvenuti all'inferno", dove si parlava di statuto della banda, riferendosi con questo epiteto a quegli amministratori poi colpiti dal suo attacco armato.

 

Nel servizio di Filippo Pala Mario Bartulli, uno dei proprietari del consorzio Valle Verde