Dopo la proposta di liquidazione coatta e scioglimento per Karibu e Aid

La prefettura di Latina annulla l'affidamento dei CAS alle cooperative della suocera di Soumahoro

La gestione dei centri accoglienza è stata affidata ad altri soggetti. La preoccupazione del sindacato Uiltucs: "I nuovi affidatari assumano gli ex dipendenti"

La prefettura di Latina annulla l'affidamento dei CAS alle cooperative della suocera di Soumahoro
Tgr Lazio
La prefettura di Latina

L'annullamento dell'affidamento dei Centri di accoglienza straordinaria (i CAS) al consorzio Aid e alla cooperativa Karibu, facenti capo a Marie Terese Mukamitsindo, suocera del deputato Aboubakar Soumahoro. È la decisione presa dalla prefettura di Latina e resa nota dal sindacato Uiltucs del capoluogo Pontino. E arriva due giorni dopo che il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha annunciato la proposta di liquidazione coatta per Karibu e lo scioglimento per Aid per gravi carenze gestionali e irregolarità amministrative.

Una decisione che riguarda 13 centri nei quali sono impiegate circa 30 persone. E con l'affidamento della gestione ad altri soggetti nasce la preoccupazione di Uiltucs sul mantenimento dei posti di lavoro, che è tutt'altro che garantita. Perciò il sindacato si appella al prefetto perché si attivi in modo garantire l'assunzione anche da parte delle società subentranti dello stesso personale già impiegato da Aid e Karibu. “La mancata ricollocazione”, denuncia Uiltucs, si aggiungerebbe alla questione delle retribuzioni non pagate, sommando danno a danno.

Sulla vicenda delle cooperative va avanti l'inchiesta della procura di Latina. Unica indagata proprio Marie Terese Mukamitsindo, a carico della quale le ipotesi di reato sono truffa aggravata, false fatturazioni e malversazioni di erogazioni pubbliche.