Rubavano case e le rivendevano all'insaputa dei proprietari

La GdF di Velletri mette fine ad una truffa messa in piedi da un geometra, il titolare di un'agenzia immobiliare e la collaboratrice di un notaio

Rubavano case e le rivendevano all'insaputa dei proprietari
Lcc
Castelli Romani

Tre persone sono state arrestate dalla Guardia di Finanza di Velletri per le ipotesi di reato di associazione per delinquere, sostituzione di persona, falso ideologico, falsa dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla propria identità, possesso e uso di documenti di identificazione falsi, in relazione a una serie di truffe commesse nel settore delle compravendite immobiliari. Tutto ha inizio dalla denuncia di un proprietario che, scoprendo all'esterno della sua casa un cartello per l'inizio dei lavori di ristrutturazione, si è insospettito e attraverso una visura catastale ha scoperto che l'immobile era stato alienato più volte a terzi acquirenti. 

Le indagini svolte dai finanzieri, coordinati dalla Procura di Velletri, hanno svelato il mistero: si trattava di un'associazione per delinquere, che avvalendosi delle proprie capacità professionali nell'edilizia, individuava e acquisiva la proprietà di diverse case, terreni e casolari della provincia di Roma, alcuni dei quali di appartenenti a personaggi di spicco della nobiltà romana. L'azione del sodalizio non ha risparmiato neppure beni di proprietà dello Stato per assenza di successori legittimi dei defunti proprietari.    

Gli indagati, in alcuni casi, simulando con false scritture preliminari di vendita retrodatate l'avvenuta usucapione, hanno fatto ricorso all'istituto della mediazione per poter redigere atti che ne attestassero la finta proprietà, successivamente ratificati da un notaio con studio nei Castelli Romani. In altri, invece, i professionisti della truffa si avvalevano di complici che, con l'utilizzo di documenti d'identità falsi, si sostituivano ai reali proprietari nonchè della collaborazione di prestanomi che effettuavano atti di rogito presso lo studio dello stesso studio notarile. 

I reali proprietari, ignari di tutto, si sono visti espropriati dei propri beni perdendo qualsiasi titolo su di essi e diventando così, di fatto, degli estranei in casa propria. Per gli immobili fraudolentemente acquisiti -che venivano infine venduti o affittati in modo "regolare" a controparti inconsapevoli- il Gip ha disposto il sequestro preventivo. Sottoposti a misura cautelare una collaboratrice dello studio notarile e due professionisti del settore immobiliare che avevano il compito di individuare gli immobili, predisporre gli atti e reperire soggetti per effettuare le operazioni.