Le "Meteore" di Marinella Pirelli

In via Margutta a Roma, fino al 10 giugno, una mostra dedicata a una vera e propria pioniera del cinema sperimentale

Le "Meteore" di Marinella Pirelli
TGR Lazio
Un angolo della mostra

Fiori fantastici, pianeti lontani, ectoplasmi, forme geometriche che galleggiano nello spazio: sono le 'Meteore' le' installazioni immersive di Marinella Pirelli esposte nella Galleria Richard Saltoun di via Margutta nella  prima personale  dell'artista, scomparsa a Varese all'età di 84 anni nel 2009.La galleria londinese ha aperto da poco  proprio nella Capitale ,una delle poche a livello internazionale, specializzate in arte femminile e femminista. Le ‘Meteore’ sono state esposte  a Villa Panza di Biumo  a Varese, al Museo di Arte Moderna di San Paolo del Brasile e al Museo del Novecento di Milano.

La ricerca  di Marinella Pirelli, una delle figure più significative  dell’arte italiana del 900, si è svolta per  cinquant'anni a partire dal dopoguerra ,vicino alla comunità di artisti come  Accardi, Fabro, Munari, Kounellis  e alla teorica femminista Carla Lonzi, oltre che al gruppo di artisti ,scrittori e sceneggiatori come Mafai, Giovanni Pirelli che diventerà suo marito, Rodolfo Sonego e Ugo Pirro (che scrisse il libro ‘Osteria dei pittori’) che si incontrava al cenacolo culturale riunito  nella trattoria dei fratelli Menghi sulla via Flaminia a Roma. Nella Capitale  Marinella Pirelli ebbe uno studio ,inizio’a lavorare  presso una casa cinematografica dove acquisisce la padronanza tecnica per il film d’animazione. Il suo lavoro sussegue in maniera pionieristica ,spesso non classificabile  spaziando dalla pittura, agli ambienti luminosi ,al cinema sperimentale .Con 'Meteore', opere elettromagnetiche in cornici contenitori, con una coreografia cangiante di forme e colori ,si preannuncia con mezzi meccanici quello che sarà la rivoluzione digitale. Siamo alla fine degli anni 60 ': anni fervidi di sperimentazioni tra la musica intergalattica dei Pink Floyd e  le ricerche spaziali di Stanley Kubrick. Scrive la Pirelli nei suoi appunti dell'epoca:' Ricordarsi che è la luce il messaggio captabile più "potente e più mobile nell'universo''.

Dopo l’improvvisa morte del marito Giovanni Pirelli nel 1973, l’artista si ritira dal mondo dell’arte con la conseguente emarginazione  del suo lavoro fino ad anni recenti.  

 

Nel servizio di Daniela Bruni, montato da Federica Leo, intervista a : CATERINA  ANTONACI - Direttrice Galleria Richard Saltoun Roma