A luglio l'Autorità della Concorrenza e del Mercato aveva deciso di vederci chiaro. “È quasi impossibile - denunciavano molto turisti - trovare per tempo i biglietti del Colosseo” sul sito del rivenditore ufficiale. “Ingressi dal valore di 16 euro spariscono subito, finendo sui portali di varie agenzie a 50, 60, 80 euro”. Prezzi dunque quintuplicati, impossibilità di acquisto e un mercato giudicato opaco, la cui immagine si riversa sul più famoso monumento italiano.
Nei giorni scorsi non era mancato un botta e risposta tra l'assessore capitolino Onorato e il ministero della Cultura.
E ora proprio dal ministro Sangiuliano arriva la proposta: biglietti con il nome e il cognome dell'acquirente stampato e un documento d'identità all'ingresso.
Una soluzione che dovrebbe rendere più difficile il lavoro di chi ha cercato di speculare acquistando - questa è l'ipotesi - biglietti in massa, on line, con sistemi automatici, detti bot, utilizzando server all'estero.
Un sistema che ora tutti vogliono cambiare per rendere l'Anfiteatro Flavio accessibile e senza sorprese.
Il servizio di Rosario Carello, montato da Alviano Raschiatore