"Apolide", la pièce di Antonella Pagano in scena al Teatro di Documenti

Appuntamento il 30 gennaio alle 20. Nella stessa serata aprirà il primo "Cantiere della bellezza" a Roma

"Apolide", la pièce di Antonella Pagano in scena al Teatro di Documenti
Antonella Pagano

Il 30 gennaio con “APOLIDE” la poetessa-sociologa Antonella Pagano chiude la Teatraltrilogia di Opere. Dopo il Teatro Guerrieri di Matera e il Ghione di Roma, arriva al Teatro di Documenti a Roma. Con Apolide la Pagano onora la profonda vocazione personale: la conoscenza umanistica, i diritti umani, la fertile bellezza della cultura che fa evolvere e l’attenzione umanitaria gentile.

“Apolide”, infatti, è la riduzione teatrale di una composizione in prosa e poesia che, in scena, vede protagonista la stessa Pagano e per la quale ha anche composto la colonna sonora intitolata:  “Il vero nome della vita” – arrangiata dalla Maestra Daniela Brandi. 

I quattro sold out, collezionati in un anno, certificano l’ammirazione del pubblico che la segue anche per quel peculiare e profondo rispetto della migliore tradizione che insegna la trasposizione delle opere letterarie in preziose drammaturgie. 

In questa opera la Pagano drammaturga è stata profondamente attratta dal tema dell’apolidia, uno stato che le è sempre sembrato interrogativo.  

“Su questo puntino che è il pianeta Terra, disperso negli infiniti, m’interrogo sul come il genere umano sia riuscito a disporre confini, barriere, muraglie e fili spinati utili a guerreggiarsi. 4,4 milioni, forse 10 e più, sono gli apolidi, secondo l’ultimo rapporto Global Trends dell’UNHCR.  Molti gli apolidi famosi, da Einstein a Brecht per una lunga lista”.  

Antonella Pagano, con questa opera, pone la pietra miliare per il suo agognato Teatro dei Diritti, Teatro della Legalità, il suo teatro che, vestito di tulle, luci, abiti sognati, curiosi e originali oggetti d’ornamento scenografico portati direttamente dalla sua casa, trasmette interrogativi, si pone e pone domande pur senza mai problematizzare, piuttosto offrendo un tempo altro, di benessere e di lieto straniamento e, infine, un punto di vista che, passando per la fiaba e il racconto, scrive pagine importanti, a tratti tragiche, però con le tinte della redenzione, anche la più improbabile. 

Chiude con Apolide, ma non chiude la serata poiché per il 30 gennaio, per quel viscerale amore che nutre per l’INCONTRO, il suo IN CON e TRA la gente, ha messo insieme tanti artisti, accademici ed intellettuali, manager e filosofi, canto lirico e gospel, flamenco e danza Kathak, tutte personalità straordinarie che onorano la Bellezza e che la Pagano certificherà quali “Istigatori di Bellezza” sublimando la liturgia con le loro performances che faranno da corona alla “1’ Edizione del Premio a Coloro che spendono la propria vita per la promozione della Bellezza”. 

Per il 2024: la dott.ssa Marina Sonzini, letterata e storica dell’arte, top manager europea, coraggiosa e generosa mecenate dell’arte e degli artisti italiani e collezionista d’arte per passione; il Presidente di Sezione del Consiglio di Stato Prof. Gianpiero Paolo Cirillo. Suoi i preziosissimi saggi sulla bellezza, uno per tutti: ”Il diritto al borgo come una delle declinazioni del diritto alla bellezza e come luogo ‘dell’altrove’ ”. Madrina  del Premio l’On.le Prof.ssa Cinzia DATO

I 26 “Istigatori di Bellezza” saranno certificati con un cartiglio disegnato dalla stessa Pagano e con un bracciale floreale opera di Giulia Caianiello, altra Istigatrice di Bellezza. Per il brindisi finale la Pagano offrirà l’Ippocrasso, vin conciato di gran moda ai tempi degli antichi romani, la cui ricetta forse è di Ippocrate, fiori e frutta messi a macerare insieme ad altri ingredienti che la Pagano ha svelato nell’ultimo suo libro “Eva e la minestra del paradiso”, prima Opera della Teatraltrilogia andata in scena al Ghione. 

Di seguito l'intervista ad Antonella Pagano