È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano

Aveva 92 anni. Insieme al fratello Vittorio è stato autore di capolavori come "Padre Padrone" e "San Michele aveva un gallo"

È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano
Ansa
Paolo Taviani

È morto a Roma, dopo una breve malattia, il regista Paolo Taviani. Aveva 92 anni. Al suo fianco la moglie Lina Nerli Taviani e i figli Ermanno e Valentina. Lunedì 4 marzo si terrà la cerimonia laica funebre alla Protomoteca del Campidoglio dalle 10 alle 13.

Con il fratello Vittorio, scomparso nel 2018, ha formato una delle coppie più influenti del cinema italiano. 

Con Paolo Taviani "ci lascia un grande maestro del cinema italiano. Insieme al fratello Vittorio, ha firmato film indimenticabili, profondi, impegnati, che hanno saputo entrare nell'immaginario collettivo e nella Storia del cinema. Un abbraccio affettuoso alla famiglia", scrive il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. 
 

"Con la morte di Paolo Taviani, ci lascia una voce libera e coraggiosa della cultura italiana, un padre nobile del grande cinema di questo paese, che ha firmato, diretto e lavorato a pellicole indimenticabili,
che hanno reso il cinema italiano quello che e'. Grande e riconosciuto come tale in tutto il mondo, dal pubblico e dalla comunità degli artisti. Ai parenti vanno le mie sentite condoglianze".  Lo ha dichiarato l'assessore alla Cultura della Regione Lazio, Simona Baldassarre. 
Paolo Taviani aveva da poco annunciato il ritorno sul set dopo aver diretto nel 2022 il film Leonora Addio, il suo primo lungometraggio da solista dopo la morte del fratello. Il nuovo film si sarebbe dovuto chiamare Canto delle Meduse e avere come protagonista l’attrice Kasia Smutniak.

Nella sua lunga carriera da regista ha vinto tutti i più importanti riconoscimenti e premi cinematografici italiani ed europei. 

Nato a San Miniato (Pisa) l'8 novembre 1931, era arrivato a Roma negli anni Cinquanta con il fratello Vittorio. Iniziarono a lavorare nel cinema e diressero alcuni documentari tra cui San Miniato luglio '44, con il contributo alla sceneggiatura di Cesare Zavattini. 

"I fratelli Taviani" sono diventati nel tempo un vero e proprio  'marchio cinematografico': nel 1967 iniziarono un'attività autonoma, dirigendo, da allora sempre insieme, il primo film, "I sovversivi". 

Coerenti interpreti di un cinema civilmente impegnato, nella seconda fase della loro carriera, pur continuando a rappresentare la necessità e il rimpianto dell'utopia, si sono dedicati soprattutto alla rievocazione del passato e alla trascrizione filmica di opere  letterarie.  

Tra i film di maggior successo dei fratelli Taviani figurano: "Sotto  il segno dello Scorpione" (1969); "San Michele aveva un gallo" (1971), adattamento del racconto di Lev Tolstoj "Il divino e l'umano"; "Allonsanfàn" (1974) con Marcello Mastroianni, Laura Betti e Lea  Massari; "La notte di San Lorenzo" (1982); "Kaos" (1984), ispirato alle novelle di Luigi Pirandello; "Fiorile" (1993); "Le  affinità elettive" (1996), dall'originale romanzo omonimo di Goethe;  "Tu ridi" (1998). 

Nella loro filmografia spicca "Padre padrone"  (1977), dal libro-simbolo dello scrittore sardo Gavino Ledda,  vincitore della Palma d'Oro e del Premio della Critica al Festival di  Cannes, con Roberto Rossellini presidente della giuria. La pellicola  ottenne anche il Gran Prix al Festival di Berlino, il David di  Donatello speciale e il Nastro d'Argento per la miglior regia.