hanno indossato la fascia tricolore e fatto fronte comune. Tutti in marcia i sindaci della Tuscia per per dire no all'ipotesi che proprio in quest'area nasca il deposito nazionale delle scorie nucleari. Nell'elenco delle 51 aree ritenute idonee, 21 si trovano nel Viterbese. Il no si motiva, dicono i sindaci, con una serie di ragioni, a partire dalla natura di questi territori, a vocazione turistica e agricola e anche archeologica. L'ampiezza dell'area prevista dal deposito sarebbe pari a quella occupata da una quarantina di aziende agricole. Nel servizio di Nazario Basili l'intervista a Famiano Crucianelli, Presidente Biodistretto Via Amerina