Poliziotti uccisi in Questura, la Cassazione conferma l'assoluzione di Alejandro Meran

I supremi giudici della prima sezione penale hanno rigettato il ricorso della Procura generale di Trieste. Uno dei due agenti, Matteo Demenego, era di Velletri

Poliziotti uccisi in Questura, la Cassazione conferma l'assoluzione di Alejandro Meran
tgr
Udienza processo Meran

La Cassazione ha confermato l'assoluzione perché non imputabile, per vizio totale di mente, di Alejandro Stephan Meran, accusato del duplice omicidio di due poliziotti, Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, uccisi nella Questura di Trieste il 4 ottobre del 2019. 

I supremi giudici della prima sezione penale hanno rigettato infatti il ricorso della Procura generale di Trieste contro la sentenza della Corte di Appello che nei confronti del 33enne di origine dominicana aveva riconosciuto, così come in primo grado, il "vizio totale di mente", disponendo la sua permanenza in una Rems, ossia una residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza, per 30 anni, vista la pericolosità e la necessità di cure specifiche. Il sostituto procuratore generale della Cassazione Antonietta Picardi aveva sollecitato l'inammissibilità del ricorso avanzato dalla Procura generale di Trieste.

Nessuna giustizia per Rotta e Demenego scrive in una nota alla stampa il Sindacato autonomo di Polizia di Trieste. Dopo il responso della Cassazione sul caso Meran è evidente che il sistema Giustizia è da rivedere - si legge ancora nella nota nella quale il sindacato richiama infine la necessità di saper distinguere chi sta dalla parte della legalità e chi no, attribuendo le giuste responsabilità.  

Il servizio di Anna Vitaliani