Era stato esposto all’amianto a soli 20 anni, durante il servizio militare, ed è stato proprio quel contatto col materiale a ucciderlo nel 2019. A dirlo è ora una sentenza del Tribunale di Roma, che ha condannato il Ministero della Difesa a risarcire con 200mila euro la famiglia di Aldo Martina, ex miliare di origine friulana che viveva dagli anni ’70 a Fonte Nuova, alle porte della capitale. Condanna anche per il Ministero dell’interno, che dovrà riconoscere a Martina, morto per un mesotelioma pleurico a 56 anni, lo status di “vittima del dovere”.
A rendere nota la vicenda l’Osservatorio nazionale amianto, che spiega come il militare fosse venuto a contatto con la fibra killer in giovane età, mentre prestava servizio a La Spezia e poi a Brindisi. Martina era sottocapo radiotelegrafista, e lavorava costantemente a contatto con polveri e fibre di amianto, provenienti da apparecchiature di sala macchine, cavi, vernici e trattamenti coibentanti delle imbarcazioni. La condanna del tribunale arriva dopo che il Ministero della Difesa aveva rigettato la richiesta di risarcimento, sostenendo che la malattia fosse legata a un’esposizione successiva al congedo, e solo l’azione legale dell’Osservatorio ha risolto la situazione.
Nel servizio di Filippo Pala, montaggio di Roberto Filippini, l'intervista a Sarah Martina, figlia di Aldo