“Il respiro di Shlomo” riempie il teatro dell'Opera di Roma

Il documentario sulla vita del testimone della Shoah Shlomo Venezia è stato presentato davanti ad un pubblico formato soprattutto da giovani delle scuole romane

Anteprima nazionale a Roma del documentario “Il respiro di Shlomo” sulla vita del Testimone della Shoah Shlomo Venezia. La proiezione si è tenuta al Teatro dell'Opera, davanti ad un pubblico soprattutto di giovani e giovanissimi. Nel documentario di Ruggero Gabbai, a guidare gli spettatori la voce narrante di Shlomo stesso, recuperata da una vecchia intervista conservata nell’Archivio della Memoria della Fondazione CDEC. Shlomo è uno dei pochissimi Sonderkommando sopravvissuti allo sterminio, prigionieri destinati al terribile compito di spostare dentro i forni crematori i corpi di altri prigionieri uccisi nelle camere a gas.   

Il servizio di Carla Cucchiarelli

Il respiro di Shlomo è quello di un Teatro dell'Opera gremito di studenti, in silenzio,  è quasi un ideale passaggio di consegne. In sala ci sono anche Sami Modiano ed Edith Bruck. Commozione. Il respiro di Shlomo, con la sua semplice potenza, restituisce la voglia di ricordare, di denunciare, risponde idealmente alla paura della senatrice Liliana Segre che l'Olocausto scivoli nel dimenticatoio, che la gente si sia stancata degli ebrei. Shlomo, il testimone, scomparso più di dieci anni fa, nel documentario parla attraverso filmati girati nel 1995 come racconta il regista Ruggero Gabbai

Nel servizio anche il nipote Mario Venezia, lo storico Marcello Pezzetti, coautore del documentario,  e Noemi Di Segni presidente Unione Comunità Ebraica