Uomini, donne e bambini. Gli schiavi invisibili dell'agro pontino

Lavorano nelle campagne pagati fino al 60% in meno rispetto a quanto stabilito nei contratti di categoria. Coldiretti chiede maggiore trasparenza ma senza criminalizzare gli agricoltori

In ginocchio nelle serre per 8-10 ore, a raccogliere patate. Oppure in mezzo ai campi. Sempre sotto il sole rovente. Tra meloni, insalate, cocomeri. Questi video inediti che vi mostriamo documentano le condizioni di lavoro di centinaia di persone nelle campagne dell'agro pontino. Uomini, donne. In alcuni casi anche minori secondo l'ultimo rapporto di Save the Children. Invisibili. Non si fermano mai. Per compensi inferiori del 50-60% ai contratti di riferimento. Nonostante la legge contro il caporalato del 2016, lo sfruttamento è ancora diffuso nel settore agricolo. Marco Omizzolo, sociologo Eurispes, lo denuncia da anni. Maggiore trasparenza chiede anche il presidente di Coldiretti Lazio David Granieri entrambi nel servizio di Pasquale Notargiacomo