"Roma 1944. Le Fosse Ardeatine e la Liberazione ottant'anni dopo"

Le testimonianze dei parenti dell'eccidio in cui i tedeschi trucidarono 335 uomini, militari, antifascisti, ebrei, in un libro che sarà distribuito in edicola gratuitamente con il quotidiano "La Repubblica" sabato 23 marzo

Sono ancora vivi i ricordi dei parenti delle vittime dell'eccidio delle Fosse Ardeatine, di cui il prossimo 24 marzo ricorrono gli ottant'anni. Quel giorno del 1944 furono trucidati 335 uomini. Civili e militari, antifascisti, partigiani, detenuti comuni e 75 ebrei, scelti solo perché ebrei. Sono stati uccisi per rappresaglia, dopo l'attentato partigiano di via Rasella dai soldati tedeschi sotto il comando del capo della Gestapo a Roma, il colonnello Kappler.

I ricordi di figlie e figli sono ora raccolti nel libro "Roma 1944”, presentato oggi in Campidoglio. Curato da Ottavio Ragone e Conchita Sonnino, sarà distribuito gratuitamente nelle edicole, sabato prossimo, con il quotidiano La Repubblica.


Nel servizio di Claudio Vedovati le interviste ai parenti dei martiri delle Fosse Ardeatine: Irma Prosperi, figlia di Antonio, partigiano; Adriana Cordero Lanza di Montezemolo, figlia di Giuseppe, colonnello dell'Esercito, comandante del Fronte Militare Clandestino; Germana Napoleoni e Francesca Galafati, nipote e figlia di Angelo, della brigata partigiana Bandiera Rossa; Vittoria Elena, figlio di Fernando, artista e antifascista.