Bagnini sfruttati nel Pontino. Il sindacato: "Applicare il contratto nazionale"

La denuncia della Uiltucs: lavoro povero e con paghe orarie più basse di quelle previste dalle tabelle

La bella stagione porta relax e vacanze e anche posti di lavoro, ma per molti povero e sottopagato. 

Il litorale pontino – a partire da Terracina – è già preso d’assalto dai turisti, nel fine settimana, e a breve riapriranno tutti gli stabilimenti balneari. Una possibilità lavorativa importante, in primis per i bagnini, che però secondo la denuncia del sindacato sono spesso sfruttati.

"Lo sfruttamento consiste nella mancata e corretta applicazione del contratto nazionale del turismo, con paghe orarie differenti rispetto a quelle previste dalle tabelle", spiega Gianfranco Cartisano, segretario Uiltucs di Latina.

La Uil si appella ai comuni perché nei bandi di gara per il servizio di assistenza bagnanti tengano conto del contratto nazionale. Situazioni di lavoro povero che si ripetono da molti anni. "La paga di un assistente bagnante che lavora 5 ore al giorno - dice un bagnino - si aggira sui 1.050 - 1.100 euro. Qui invece noi siamo sugli 800 euro per chi ha più anzianità, sui 700 per i giovani."

Una vertenza arrivata all’Inps, che si allarga a tutti coloro che fanno parte del settore del turismo, nelle località balneari dell’intero Lazio.

Nel video il servizio dell'inviato Filippo Pala con l'intervista a Gianfranco Cartisano – Segretario Uiltucs Latina.