Cimitero di Camogli. I periti: "Crollo prevedibile dal 2008"

Lo scrivono i tecnici nel documento discusso nell'incidente probatorio: "Evitabile con lavori per proteggere la falesia"

Cimitero di Camogli. I periti: "Crollo prevedibile dal 2008"
Vigili del Fuoco
Cimitero di Camogli (Ge), la frana vista dall'alto

Il crollo del cimitero di Camogli era prevedibile sin dal 2008 dopo i risultati dello studio commissionato all'Università di Genova. Questo si legge nella perizia redatta da Donatella Sterpi del Politecnico di Milano e Francesca Franchi e discussa nel corso dell'incidente probatorio. Secondo le due esperte il crollo avvenuto il 22 febbraio 2021 era anche evitabile fino al maggio 2019 con lavori a mare per proteggere la falesia dall'erosione e interventi sulla falesia stessa con tiranti attivi che esercitassero una pressione sulla roccia. 
Cinque gli indagati, l'ex sindaco di Camogli Francesco Olivari e i suoi due predecessori oltre a due dirigenti del Comune. Secondo la procura i cinque non avrebbero disposto i lavori di messa in sicurezza necessari nonostante la porzione della falesia su cui si trova il cimitero fosse stata classificata a rischio elevato. Già dai primi anni del 2000 sia gli studi geologici che gli esposti dei residenti avevano rilevato fessure e crepe sulle pareti dei muraglioni. Gli unici lavori effettuati cosi scriveva il perito dl pm erano provvisori e fatti con la logica del risparmio. Nella perizia si evidenzia comunque come le misure messe in atto dall'amministrazione il giorno prima del crollo, quando c'erano state le prime avvisaglie di cedimento, siano state efficaci per non mettere in pericolo la pubblica incolumità. Nel crollo nessuna vittima, nessun ferito, solo le 415 bare finite in mare. 50 andate disperse per sempre