G8 e il corteo dei migranti

L'arrivo dei leader e delle delegazioni per il vertice, il primo corteo per i diritti del migranti

Giovedì 19 giugno, a Genova inizia il G8. 
La città è pronta ad accogliere i leader mondiali e i movimenti no global. 
Il cuore della città , la zona rossa, è chiuso dalle barriere e da griglie che sigillano i caruggi, ai varchi controlli minuziosi. Chiusi tutti gli svincoli cittadini dell'autostrada, così come le stazioni ferroviarie ( eccetto Quarto, Voltri e Bolzaneto).
Misure di sicurezza rigidissime per lo svolgimento del G 8: a palazzo Ducale i vertici e le riunioni collegiali, nella Stazione Marittima ( completamente restaurata) gli uffici del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e quelli delle delegazioni estere, i saloni per gli incontri bilaterali e preparatori. Il primo ad atterrare all'aeroporto Colombo è il premier giapponese.
La Fiera del Mare trasformata in cittadella delle forze dell'ordine: Carabinieri, Polizia e uomini della Guardia di Finanza. A protezione anche una diga formata da container in corso Aurelio Saffi.
Proprio nel quartiere della Foce in piazzale Kennedy si conclude la prima manifestazione dei no global. Oltre 50 mila le persone partite da piazza Sarzano per i diritti dei migranti, per chi fugge da zone di guerra, dalla fame in cerca di lavoro.
Oltre 1.300 le associazioni, i moventi che a Genova parteciperanno ai cortei autorizzati, ai presidi alle iniziative coordinate dal Genoa Social Forum per contro la globalizzazione, il divario tra paesi poveri e ricchi, la salvaguardia dell'ambiente.