Scajola, Diaz e Bolzaneto pagina oscura

L'allora ministro dell'interno ricorda quei giorni. "Forze dell'ordine impreparate. Genova città sbagliata."

Claudio Scajola parla a 20 anni dal G8. Allora da poche settimana era ministro dell'interno del secondo governo Berlusconi e seguì dal suo ufficio al Viminale ora per ora quello che stava succedendo a Genova. Oggi, da sindaco di Imperia, dà un giudizio molto chiaro di quei giorni, parla di un'occasione perduta per il nostra Paese e non risparmia critiche alle forze dell'ordine per quello che è successo alla scuola Diaz e alla caserma di Bolzaneto.

"Quelle violenze - spiega Scajola - non hanno nessuna giustificazione. Sono una pagina oscura per le forze di sicurezza del nostro paese. Non perdonabili e non giustificabili". E questo, anche dopo le violenze che ci sono state contro le forze di polizia "che - spiega l'ex ministro - si sono comportate nella stragrande maggioranza con professionalità".

Per Scajola, un ruolo nel clima di quei giorni l'aveva certamente avuto anche il contesto politico. Quella era la prima visita di Bush in Europa. Il centrodestra aveva da poco vinto le elezioni dopo un'accesa campagna elettorale. E poi c'era il tema di una logistica passata da un governo all'altro, a ridosso dell'evento.
Su tutto - e per Scajola questo ha avuto un ruolo anche nella tragica morte di Carlo Giuliani - c'era poi l'impreparazione delle forze dell'ordine. Di sicuro per la storia delle piazze e della sicurezza in Italia, Genova rappresenta una cesura. C'è un prima e un dopo quel luglio di 20 anni fa.