A Villa Croce Pesce ricorda Celant

Fino al 9 gennaio a Genova la mostra che celebra il critico d'arte con le opere dell'amico

"La crocifissione della manualità" è l'opera che accoglie il visitatore nella mostra a Villa Croce, esposta per la prima volta. Gaetano Pesce l'ha realizzata nel 2020, durante il lockdown, l'isolamento causato dalla pandemia da Covid che proprio lo scorso anno, ad aprile, si è portata via il grande amico al quale Pesce dedica questa esposizione: il critico d'arte e direttore artistico Germano Celant, genovese, altro big della cultura contemporanea. 

Ligure anche Pesce, scultore, designer e architetto fra i più conosciuti a livello internazionale: è uno spezzino trapiantato a New York, dove conobbe Celant. Ora lo ricorda in questa mostra che da Villa Croce si estende nelle piazze della città con altre colorate installazioni: a De Ferrari "Up di stracci gigante", opera piuttosto discussa anche sui social; a Fontane Marose, "Maestà Tradita"; in piazza Matteotti "Sedia Portaritratti".

Fra le opere di Villa Croce che più connotano Pesce, Up5&6 - dove la gigantesca palla da tennis simboleggia una palla al piede per la condizione della donna, stilizzata nella poltrona -, e Moloch, versione macro della famosa lampada da tavolo L1.  
Le creazioni di Gaetano Pesce sono esposte nelle collezioni permanenti dei più importanti musei del mondo, tra cui il MoMa e il Metropolitan Museum di New York, il Victoria and Albert Museum di Londra e il Centre Georges Pompidou di Parigi.


La mostra a Genova resterà aperta fino al 9 gennaio.