Alina Nutica, gettata in un dirupo ad Alassio: 15 anni fa il delitto rimasto impunito

La 18enne di origini romene fu trovata con il volto sfigurato. Si indagò nel mondo della prostituzione, ma non venne mai trovato il colpevole

Un'aggressione feroce e violenta, il volto sfigurato, il corpo ancora agonizzante gettato in un dirupo. È il 16 ottobre 2008, quando un motociclista sta passando sulla strada collinare tra Villanova d'Albenga e Alassio, nella frazione di Caso. Si accorge che c'è un cadavere dentro al fosso a lato della carreggiata. Il corpo di Alina Nutica. Barbaramente uccisa. Un delitto rimasto impunito, nella quinta puntata di “Tracce”, una serie di approfondimenti della TgR Liguria dedicati ai 'cold case', casi da anni senza soluzione.

L'autopsia stabilisce che Alina potrebbe essere stata uccisa la notte precedente, tra il 15 e il 16 ottobre. Ma chi era Alina Nutica? E perché è stata uccisa? Alina è una ragazza di 18 anni. Da tre è mamma di un bimbo che è rimasto in Romania con i nonni. Lei, appena 16enne, è partita per l'Italia. In cerca di fortuna. Costretta però a prostituirsi. Lavora sull'Aurelia, nel tratto tra Ceriale e Albenga. I carabinieri che indagano sulla sua morte raccolgono le prime testimonianze. Tutte concordano nel dire che è molto bella e ricercata dai clienti. E' fidanzata con un uomo, di origini albanese, dividono un alloggio a Loano.  

Gli investigatori non escludono alcuna pista. Partendo proprio dal racket della prostituzione, un possibile regolamento di conti, di scontri tra bande. Tracce, ipotesi, poco altro. Vengono sentite le colleghe, non emerge nulla. Ci si concentra allora sui clienti. Ma il colpevole resta senza un nome.

Nel servizio le interviste al medico legale Andrea Leoncini, all'ex sostituto procuratore di Savona Alberto Landolfi e all'avvocato Andrea Alpicrovi