Porti d'accesso. Liguria sempre più protagonista delle rotte del narcotraffico

Genova, Vado Ligure, La Spezia: il 40% dei sequestri di droga in Italia avviene nei porti della nostra regione

La cronaca recente racconta di continui sequestri di droga nei porti liguri. La nostra regione, lo conferma la relazione della direzione investigativa antimafia, è sempre più terra di approdo e passaggio degli stupefacenti. 

La seconda puntata di “Mimesi”, l'inchiesta della Tgr Rai Liguria sul silente radicamento delle mafie nella regione, è dedicata al narcotraffico. Con i porti liguri porta di accesso delle droghe. Genova, La Spezia, negli ultimi tempi Vado Ligure. Ma anche i porticcioli turistici, che sfuggono più facilmente ai controlli. Appetito delle organizzazioni criminali, su tutte la 'ndrangheta.

Le rotte della droga vanno dal Sud America all'Italia. Cocaina, ma anche hashish, marijuana, droghe sintetiche. Le organizzazioni collaborano tra loro. E si avvalgono di una filiera fatta di tanti intermediari.

Per capire come funziona abbiamo parlato con gli investigatori e i magistrati. Ma anche con chi il porto lo vive tutti giorni, da dentro.

Nel servizio le interviste a Roberto Centi, presidente commissione regionale Antimafia, a Sandro Sandulli, ex Generale dei Carabinieri, a Marco Antonelli ricercatore, e a Nicola Piacente, procuratore capo di Genova