Algoritmi per imitare gli animali

All'Università di Genova si studiano pesci e altri organismi per poi insegnare ai computer come trovare l'origine di una sostanza chimica

Macchine che imparano da organismi viventi. Uno degli orizzonti del machine learning che si esplorano all'Università di Genova è proprio questo.
Mischia fisica e biologia all'intelligenza artificiale la ricerca di Agnese Seminara, che grazie a un grant Erc, un finanziamento del Consiglio europeo della ricerca che vale due milioni di euro, è rientrata in Italia e ha creato all'interno del centro MaLGa un'unità che - con la collaborazione delle Università di Harvard e Washington - punta a riprodurre il comportamento di animali acquatici come polpi e gallinelle di mare, ma anche di topi o perfino di funghi. Si tratta di studiare come vivono e si orientano in un ambiente fluido e soggetto a turbolenze (acqua, ma anche aria), per cercare del cibo o un compagno, oppure per sfuggire a un predatore. 

L'obiettivo è ottenere algoritmi in grado di raggiungere la sorgente di una sostanza chimica in maniera automatica, ad esempio per trovare delle mine oppure oggetti caduti in mare, o ancora seguire animali pericolosi o da proteggere.