Delitto del trapano, negativo il nuovo test del Dna: altre indagini della scientifica

L'omicidio di Maria Luigia Borrelli, infermiera di giorno e prostituta di notte, uccisa in vico Indoratori il 5 settembre1995. Una nuova testimone ha indicato come sospettato un medico, deceduto da tempo

Una pista che si chiude, con l'esito negativo di un test del Dna: Una nuova che potrebbe aprirsi, con accertamenti affidati agli esperti della polizia scientifica di Roma. Che torneranno a studiare il trapano, l'arma del delitto, diventato uno dei casi irrisolti più intricati della cronaca nera Genovese. L'omicidio di Maria Luigia Borrelli, 42 anni, infermiera di giorno e prostituta di notte,  uccisa in vico Indoratori il 5 settembre1995. Il colpevole non è mai stato scoperto. Un nuovo fascicolo è stato aperto alcuni mesi fa. Quando una testimone si è fatta avanti, oltre un quarto di secolo dopo. Ha raccontato che sua madre, anche lei infermiera e collega della vittima, le aveva detto in confidenza che Maria Luigia Borelli avrebbe avuto una relazione con un primario dell'ospedale in cui lavoravano, e che lei lo ricattava .Ma l'uomo è deceduto da tempo e l'esame del Dna nuovo eseguito sui suoi discendenti ha stabilito che non ci sarebbe compatibilità. Ora gli esperti della scientifica a Roma hanno estratto nuovi campioni, con più marcatori, quindi più completi. E gli investigatori hanno disposto anche una perizia psicologica sulla vittima attraverso le testimonianze di chi la conosceva e la sua storia clinica.