"L'inno d'Italia? E' nato a Carcare"

Una verità tramandata nella tradizione orale dei padri scolopi. Il canto degli italiani sarebbe stato scritto in Val Bormida

Una verità tramandata nella tradizione orale dei padri scolopi: che a Carcare sia stato scritto l’inno nazionale. Proprio nella cittadina della Val Bormida nel 1846, appena diciannovenne, arrivò Goffredo Mameli, giovane e esuberante, già appassionato ai temi risorgimentali. La data è importante emersa dal confronto tra le sue lettere e quelle inviate dal suo accompagnatore padre Ameri. 

Ma è un altro padre erede della tradizione di San Giuseppe Calasanzio protagonista di questa storia e Forse del Risorgimento italiano: padre Canata, un educatore, peta, letterato che insegnava a Carcare. Lunghe passeggiate insieme per Mameli e l’esperto padre Canata, anche appassionato di temi risorgimentali, 5 dei suoi studenti si unirono ai mille di Garibaldi. Mameli, il sospetto, gli portò via i versi del futuro Inno Nazionale. Le prove nei riferimenti temporali antecedenti al 1847 e negli stessi versi troppo raffinati per un giovane che sarà eroe ma in quel momento era ancora in formazione.
Il Comune di Genova ha chiesto di essere “città dell’inno”, ma questo è vero solo in parte, Carcare rivendica il diritto a essere riconosciuto come luogo dove fu scritto il testo, con la massima disponibilità a ricostruire la storia del canto degli italiani con tutti i comuni e centri studio interessati.

Nel video le interviste a Maria Teresa Agostoni, Alfio Minetti e Beatrice Scarrone, Assessore alla cultura di Carcare