Nubifragio del 25 luglio, danni per 60 milioni di euro per la città di Milano

Lo ha dichiarato il sindaco Sala che ha ringraziato le mille persone che ad agosto hanno lavorato ogni giorno per far tornare alla normalità la metropoli. "Uno sforzo straordinario"

Nubifragio del 25 luglio, danni per 60 milioni di euro per la città di Milano
Ansa
Uno dei 5mila alberi abbattuti a Milano

La cifra fa impressione: 13,5 milioni di euro. È la stima ancora parziale dei danni che il nubifragio del 25 luglio scorso ha provocato alle scuole, asili e nidi di Milano, soprattutto a causa della caduta di alberi e rami. Sono 306 gli edifici che sono stati danneggiati e su cui il Comune sta lavorando con l'obiettivo di accogliere i bambini per il nuovo anno scolastico. 

A questa cifra si dovrà aggiungere quella dei danni provocati dal secondo nubifragio, di minore entità, dello scorso 27 agosto. Anche il sindaco Sala ha parlato oggi dei danni del nubifragio, fornendo la cifra complessiva dei danneggiamenti. Che supera i 60 milioni di euro. "È stato fatto uno sforzo straordinario - ha sottolineato il sindaco Giuseppe Sala, che oggi ha riunito chi ha lavorato per riportare la situazione alla normalità dopo i danni del nubifragio -. Mille persone hanno lavorato in agosto ogni giorno per fare in modo che la città potesse riprendere a muoversi e lavorare dopo la pausa estiva. Ringrazio ciascuno di loro".

Un bilancio dei danni provocati dal maltempo agli edifici scolastici è stato fatto dalla vicesindaca e assessora all'Educazione Anna Scavuzzo in commissione consiliare.

"Il lavoro che abbiamo fatto dal 25 luglio in poi ha l'obiettivo di avere gli edifici pronti il primo settembre, cioè domani, per l'avvio dell'attività da parte del corpo educativo e docente - ha spiegato Scavuzzo -, il 5 settembre per l'avvio delle attività educative della scuola d'infanzia e dei nidi e il 12 settembre per la scuola dell'obbligo".

In merito ai ristori che il Comune di Milano dovrebbe ricevere da Regione Lombardia la vicesindaca ha ribadito la sua contrarietà al criterio con cui si è deciso di ristorare prima i Comuni che hanno scelto la procedura della somma urgenza. 

"Non c'è nessuna polemica dei milanesi che vogliono di più - ha detto -, ci sono altri Comuni che hanno scelto altre forme rispetto alla somma urgenza. Immagino che siamo al primo passaggio ma scegliere questo criterio rimango della convinzione che non sia corretto". 

Inoltre "ci viene detto informalmente che verrà dichiarato lo stato di emergenza dal governo ma il Consiglio dei ministri stabilisce i primi fondi che sono 9,4 milioni per tutta la Lombardia - ha concluso - evidentemente non è una risposta per nessuno tantomeno per Milano".