Lunedì nero per la sanità e non solo. Oggi incrociano le braccia medici, psicologi, veterinari e farmacisti del Servizio Sanitario Nazionale . A rischio anche i controlli per la filiera agroalimentare e il normale funzionamento di import-export per le carni animali. Lo sciopero è promosso da Aaroi-Emac, Fassid, Fvm-Federazione veterinari e medici e Cisl medici.
Pesanti ripercussioni potrebbero verificarsi anche per i 25mila interventi chirurgici programmati per la giornata. Da parte loro i sindacati fanno sapere che la protesta è "indispensabile per lanciare un messaggio chiaro alla politica di governo: il Ssn ha bisogno di aiuto. La Legge di Bilancio non lo aiuta affatto. Lo sciopero è l'estrema ratio a cui ricorrere per reclamare il diritto alla salute garantito da personale pubblico".
Secondo i sindacati promotori, il Governo scaccia dal pubblico impiego i professionisti della Sanità "nel silenzio assordante delle Regioni che per mantenere i loro sistemi sanitari ricorrono a cooperative e gettonisti" e dovranno "aprire voragini nei loro bilanci".
Nel servizio le voci di Marilina Giudici, segretaria generale CISL Medici Lombardia e di Gian Carlo Battaglia, presidente regionale Federazione Veterinari