Ilaria Salis: "Sono caduta in un pozzo, ma non ho dubbi sulla parte giusta della storia"

Una nuova lettera, dal carcere di massima sicurezza di Budapest, dell'attivista 39enne, detenuta da oltre un anno con l'accusa di aver aggredito due neonazisti. La prossima udienza giovedì, la famiglia chiederà i domiciliari in Ungheria

Ilaria Salis: "Sono caduta in un pozzo, ma non ho dubbi sulla parte giusta della storia"
Rai
L'ultima lettera di Ilaria Salis dal carcere di Budapest

"Sono caduta in un pozzo profondissimo, mi chiedo se ci sia uscita. Ma non ho dubbi su quale sia la parte giusta della storia". È un brano di una lettera di Ilaria Salis dal carcere, diffusa ieri sera dal Tg3. L'attivista antifascista italiana ha raccontato nel suo diario di prigionia il secondo mese nel carcere di massima sicurezza di Budapest.

"I mesi sono lunghi e accade che la bolla si trasformi in un buco nero che ti risucchia", si legge nella missiva. La donna è stata arrestata oltre un anno fa con l'accusa di aver aggredito due militanti neonazisti. 

Giovedì in Ungheria è in programma una nuova udienza del suo procedimento, durante la quale il legale della famiglia chiederà per lei gli arresti domiciliari.