Trasporti, il Tar annulla (a posteriori) la precettazione di Salvini

I giudici amministrativi del Lazio hanno accolto il ricorso dei sindacati di base contro il provvedimento del 15 dicembre 2023. Lo sciopero, ridotto a 4 ore, aveva riguardato anche l'Atm. Protesta la Lega

Trasporti, il Tar annulla (a posteriori) la precettazione di Salvini
Tgr
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Il Tar del Lazio ha sospeso, anche se retroattivamente, la decisione del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, di precettare lo sciopero nazionale del trasporto pubblico proclamato il 15 dicembre 2023 dai sindacati di base, che aveva riguardato anche l'Atm di Milano. Secondo i giudici amministrativi, l'ordinanza non sarebbe stata giustificata da necessità e urgenza, come previsto dalla legge. Hanno, dunque, accolto i due ricorsi proposti da Usb Lavoro Privato, Cobas Lavoro Privato, Adl Cobas, Sgb, Cub Trasporti e AL Cobas.

In particolare, come riporta l'agenzia Ansa, i giudici hanno segnalato come l'Autorità di settore avesse "ritenuto opportuno soltanto adottare un invito formale alle organizzazioni sindacali a evitare la rarefazione oggettiva dello sciopero (ovvero di distanziarlo da altri scioperi, Ndr), invito osservato, ma nulla ha ritenuto di raccomandare alle medesime organizzazioni né tantomeno di segnalare al Ministero in ordine all'adozione dell'ordinanza di precettazione". L'ordinanza del ministro Salvini, dunque, avrebbe “alterato il vigente assetto regolatorio”. 

L'ordinanza del Tribunale amministrativo ha iniziato a far discutere, anche perché lo strumento della precettazione è stato più volte utilizzato da Salvini negli ultimi mesi. Secondo il segretario nazionale del Cub Trasporti, Antonio Amoroso, "con il suo intervento a gamba tesa su uno dei diritti fondamentali previsti dalle leggi vigenti nel nostro Paese, il ministro ha scelto di beffare un'intera categoria di lavoratori".  "Un atto - aggiunge - che anziché la tutela dei cittadini, il cui diritto alla mobilità andava garantito per consentire gli acquisti natalizi, ha privilegiato logiche elettorali, dimenticando che gli stessi cittadini sono coloro che usufruiscono di un servizio come quello del trasporto che in Italia è ormai ridotto ai minimi termini anche in ambito di sicurezza per tutti coloro che vi lavorano e lo utilizzano".

A difesa del leader leghista, sono intervenuti i deputati del suo partito alla Commissione Trasporti della Camera, che parlano di forzatura ma da parte del Tar. “Per il Tar - dichiarano -, evitare che il Paese intero si bloccasse e che milioni di italiani rimanessero a piedi è un 'eccesso di potere'. Per noi, la decisione del Tribunale amministrativo regionale del Lazio, invece, è una forzatura contro il buonsenso”. Dunque la linea di Salvini “non cambierà”.