Alessia Pifferi chiede di parlare in aula: "Non ho mai voluto uccidere mia figlia"

È stata rigettata la richiesta della difesa di un'integrazione della perizia psichiatrica

L'udienza è iniziata un'ora dopo l'orario previsto, l'arrivo dell'imputata Alessia Pifferi poco prima delle 10. La donna - accusata dell'omicidio della figlia di 18 mesi, lasciata morire di stenti - ha chiesto di poter rilasciare dichiarazioni spontanee.

«Io non ho mai voluto uccidere mia figlia, io non ho ammazzato mia figlia», ha detto la donna ai giudici, dopo aver raccontato della sua infanzia difficile e della patologie che ha scoperto di avere avuto sin da bambina solo dopo l'aiuto delle professioniste che l'hanno seguita dopo l'omicidio.

Prima dell'udienza la sua legale, Alessia Pontenani, ha anticipato ai cronisti che avrebbe chiesto di rivalutare la perizia psichiatrica sulle base di nuove carte che dimostrerebbero un deficit cognitivo della sua assistita. Richiesta che però è stata rigettata. 

Alessia Pontenani, avvocato di Alessia Pifferi Tgr
Alessia Pontenani, avvocato di Alessia Pifferi

Proprio sulle psicologhe che hanno assistito in carcere la donna e la sua stessa avvocata il pm ha avviato un'indagine, giudicando inattendibili i test che dimostrerebbero l'incapacità mentale. 

Il servizio di Sara Grattoggi