Anarchici rivendicano l'attacco a Unicredit
Rivendicazione dietro all'esplosione in una filiale Unicredit di Milano: non un fallito attacco al bancomat ma un attentato di matrice anarchica.
Si era pensato a un tentativo di rapina, al colpo di una "banda dei bancomat" andato storto, perché nessuno aveva rubato nulla.
Invece dietro l'attacco esplosivo nella notte tra il 20 e il 21 dicembre nella filiale Unicredit di viale Richard a Milano ci sarebbe la mano degli anarchici. E su un sito d'area è comparsa la rivendicazione: «La violenza anarchica si è scagliata contro Unicredit si legge - Un ordigno esplosivo, posizionato sulla soglia dell'istituto, ha distrutto l'ingresso e gli sportelli bancomat adiacenti».
In realtà non si sarebbe trattato di un vero e proprio ordigno, ma comunque di un attacco con sostanze infiammabili contro un "colosso bancario - si legge nel messaggio anonimo - che da anni finanzia l'esportazione di armi e sistemi militari".
Invece dietro l'attacco esplosivo nella notte tra il 20 e il 21 dicembre nella filiale Unicredit di viale Richard a Milano ci sarebbe la mano degli anarchici. E su un sito d'area è comparsa la rivendicazione: «La violenza anarchica si è scagliata contro Unicredit si legge - Un ordigno esplosivo, posizionato sulla soglia dell'istituto, ha distrutto l'ingresso e gli sportelli bancomat adiacenti».
In realtà non si sarebbe trattato di un vero e proprio ordigno, ma comunque di un attacco con sostanze infiammabili contro un "colosso bancario - si legge nel messaggio anonimo - che da anni finanzia l'esportazione di armi e sistemi militari".