La mostra di El Greco a Palazzo Reale

Oltre 25 mila le prenotazioni già pervenute. Cinque le sezioni visitabili, con 40 capolavori

Santi che piangono. Figure allungate. Bianchi consistenti e smalti luccicanti. Ritratti psicologici. Tra le più belle mani della storia dell'arte.

Un pittore senza tempo, Doménikos Theotokòpoulos, detto El Greco. Moderno e bizantino insieme. Autodidatta dalla colonia veneta di Candia, nell'isola di Creta, in Italia a 26 anni per amalgamare la sua pittura con i maestri veneziani, Tintoretto e Tiziano soprattutto, 10 anni dopo in Spagna col sogno di conquistare i favori del re Felipe II ed essere nominato pittore della Cattedrale di Toledo. Sogno irrealizzato che gli varrà però il successo internazionale. Già oltre 25 mila prenotazioni per una mostra imperdibile, la prima a Milano a Palazzo Reale fino all'11 febbraio: una quarantina di capolavori, prestiti internazionali mai visti in Italia come il Martirio di San Sebastiano dalla Cattedrale di Palencia, o il tondo dell'Incoronazione della Vergine dal Santuario di Illescas in provincia di Toledo. 5 sezioni, finale mozzafiato con il Laocoonte della National Gallery di Washington a confronto con un calco del famoso gruppo scultoreo vaticano. Capace di leggere la nostra anima. Assoluto e contemporaneo.

Servizio con interviste a Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla cultura, Carlos Velazquez, sindaco di Toledo e a Juan Antonio Garcia Castro