Migranti: per il Tar l'assegnazione dei porti alle Ong fu legittima

Il tribunale respinge il ricorso della Geo Barents

Migranti: per il Tar l'assegnazione dei porti alle Ong fu legittima
Tgr Marche
La Geo Barents a porto di Ancona

Nessuna illegittimità nei provvedimenti con i quali, a inizio anno, le autorità italiane hanno assegnato i porti di Ancona e La Spezia alla 'Geo Barents',  la nave di Medici senza frontiere impegnata nel soccorso dei migranti nel Mediterraneo centrale, che aveva effettuato due operazioni di salvataggio in acque libiche. Lo ha deciso il Tar del Lazio con una sentenza con la quale ha respinto due ricorsi della Ong, ribadendo come sia "evidente ed innegabile" che spetti al Viminale assegnare il porto in quanto "le operazioni
di soccorso vanno inquadrate nel più ampio e complesso contesto del fenomeno migratorio via mare" che oltre al soccorso prevede anche l'accoglienza, l'ordine pubblico e la gestione generale del fenomeno migratorio.


Nella sentenza il Tar afferma inoltre che "non convince l'architrave logico secondo il quale la nozione di 'porto sicuro' coinciderebbe necessariamente con quello più vicino alla zona di soccorso": anche perché "manca una definizione chiara ed internazionalmente condivisa di 'porto sicuro' indissolubilmente legata al concetto di porto più vicino". In sostanza, per i giudici, il ministero in entrambi i casi ha fatto una "corretta applicazione del principio del porto sicuro", tenendo in considerazione una serie di fattori: la "sollecita definizione delle operazioni preordinate" all'assegnazione del porto per "garantire la breve durata delle operazioni di soccorso"; le dimensioni della Geo Barents, una nave idonea "ad affrontare in sicurezza un più lungo tragitto"; la "mancata segnalazione" da parte della Ong di "situazioni di urgenza a bordo". E, infine, dell'impossibilità per i centri di accoglienza vicini alla zona del soccorso si ospitare migranti e la conseguente necessità di collocarli in zone meno congestionate.