Femminicidio di Anastasiia Alashri, rinvio a giudizio per il marito

Dieci mesi fa il femminicidio della giovane donna ucraina. Il coniuge, accusato di omicidio volontario, maltrattamenti, lesioni e occultamento di cadavere, rischia l'ergastolo

Femminicidio di Anastasiia Alashri, rinvio a giudizio per il marito
TGR Marche
Anastasia Alashri, vittima di femminicidio

Rischia l'ergastolo Moustafa Alashri, l'uomo che il 13 novembre 2022 uccise a Fano la moglie Anastasiia colpendola 29 volte, per poi nasconderne il corpo nelle campagne alla periferia della città. L'uomo aveva in seguito tentato la fuga in treno, prima di essere arrestato alla stazione di Bologna.

La giudice del Tribunale di Pesaro, Antonella Marrone, ha respinto la richiesto di rito abbreviato presentata dall'avvocato del 43enne egiziano, perché il nuovo codice penale ne impedisce l'applicazione, che prevede lo sconto di un terzo della pena, per i delitti punibili con il carcere a vita. La prima udienza del processo, davanti alla Corte di Assise, il 17 gennaio 2024.

Omicidio volontario aggravato, il capo di accusa, al quale si aggiungono l'occultamento di cadavere e i presunti episodi di maltrattamenti e lesioni ai danni della donna. Vessazioni che sarebbero avvenute anche davanti al figlio della coppia. Il bambino, che oggi ha tre anni, è tornato a vivere in Ucraina con i nonni, costituitisi parte civile nel processo.

Anastasiia aveva denunciato il marito due giorni prima dell'omicidio, dichiarando ai Carabinieri di temere di finire all'ospedale o di essere uccisa. Ma il pubblico ministero, che secondo la procedura del codice rosso l'avrebbe dovuta ascoltare entro tre giorni, non aveva fatto in tempo a convocarla in Procura.

Nel corso di un interrogatorio, Alashri ha affermato di non ricordare di aver commesso il femminicidio. Secondo l'uomo, l'arma del delitto era in mano alla moglie, che avrebbe cercato di colpirlo. Coltello poi sottratto dall'indagato che, a quel punto, dice, avrebbe avuto un black out.