Carbone, grafite e pece sotto la terra. Scorie mai smaltite, dopo la chiusura - venti anni fa circa - della Sgl Carbon, la grande fabbrica siderurgica di Ascoli. Una lunga inazione, e un pezzo di città perso. E contaminato.
Da settembre il generale dei Carabinieri Giuseppe Vadalà, commissario del governo per le bonifiche, è al lavoro, con la sua squadra e una ditta abruzzese, per mettere in sicurezza l'area.
Le scorie molto viscose e pertanto immobili: possono restare nel sottosuolo, hanno assicurato i ricercatori di Tor Vergata. Primo passo: ricoprirle con terra. Secondo: distendere su questa montagnola - ben visibile dal ponte sul Tronto - uno spesso telo bituminoso. Si lavora per questo, adesso, al cantiere.
La bonifica, poi il recupero di tutta l'area. Coinvolti Comune e Restart, investitore privato. Tempi non brevi, per restituire alla città l'intera area, di 27 ettari. Ma un'idea per riqualificarla c'è: spazi verdi, polo culturale e una cittadella tecnologica. Lavoro che ritorna, ma secondo nuovi modelli, in un luogo che per tutto il Novecento lo aveva assicurato.
Intanto la squadra del commissario Vadalà lavora senza sosta, per rispettare i tempi. Che significa anche porre fine a una sanzione europea per la mancata bonifica, comminata nel 2014 e costata allo Stato, sin qui, 4 milioni di euro.
Nel video, il servizio con le interviste al generale Giuseppe Vadalà, commissario governativo alle bonifiche, Ida Roscioli, direttrice tecnica dei lavori, Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli Piceno, e al maggiore Aldo Papotto della struttura commissariale per le bonifiche