Al giudice la decisione sulla eventuale nullità della citazione in giudizio

Corinaldo, le difese contestano gli accertamenti tecnici del processo bis

Sollevate due eccezioni tra le questioni preliminari del processo bis sulle responsabilità amministrative: indeterminatezza dell'accusa e inutilizzabilità delle consulenze svolte

Due eccezioni sollevate e con esse una richiesta: quella di dichiarare nulli gli atti di citazione in giudizio. È l'ultima novità nel processo bis per la strage di Corinaldo, quello che esamina le responsabilità amministrative di chi rilasciò i permessi al locale nel quale la notte dell'8 dicembre 2018 persero la vita sei persone. Nell'udienza di ieri, in cui si esaminavano le questioni preliminari al dibattimento, la difesa di tre imputati - l'ex sindaco Matteo Principi, un tecnico del comune e un vigile del fuoco - ha posto due questioni. 
La prima: l'indeterminatezza e la genericità del capo di imputazione, cioè delle accuse mosse dalla procura. La seconda: l'inutilizzabilità dei due accertamenti tecnici irripetibili svolti dentro la discoteca per cristallizzare, e accertare, lo stato della pista da ballo, le vie di fuga, gli impianti al momento della tragedia.
Secondo l'avvocato Marina Magistrelli, a cui si sono associati anche i legali difensori degli altri imputati, non si garantì di prendere parte a quegli accertamenti - con i propri, rispettivi consulenti - a persone che, seppur non ancora indagate, né tanto meno imputate, erano toccate direttamente dai quesiti della procura.

La procura ha già chiesto il rigetto delle eccezioni, e la conferma dell'utilizzabilità degli elementi raccolti. Sarà ora il giudice a pronunciarsi. Prossima udienza il 25 luglio: riguarderà - lasciando fuori coloro che scelsero riti alternativi - nove persone, tra cui i sei componenti della commissione di vigilanza, due tecnici e un socio della Magic s.r.l. che gestiva il locale. Le accuse vanno dalla cooperazione in omicidio colposo plurimo alle lesioni, dal disastro colposo al falso ideologico, fino all'apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo.