Nuovi elementi per " Oro Nero"

Nuovi elementi dall'inchiesta "Oro nero". Le indagini partite dopo l'incidente dell'aprile 2018. I Carabinieri del NOE: esalazioni fino a un mese e mezzo fa. L'API si difende: "sono ipotesi"

Le esalazioni tossiche provenienti dalla raffineria Api di Falconara marittima sarebbero andate avanti fino ad un mese e mezzo fa. A registrarlo - almeno in tre giornate fra fine maggio e primi di giugno - le centraline, non collegate con il sistema Odornet per la rilevazione della qualità dell'aria, oltre a numerosi cittadini. Sono questi alcuni dei nuovi elementi emersi dall'inchiesta "Oro nero", partita dopo l'incidente dell'11 aprile del 2018. Di recente la chiusura delle indagini, con la notifica a 18 persone, fra cui diversi responsabili dell'Api, incluso l'amministratore delegato Giancarlo Cogliati, ma anche l'ex direttore generale dell'Arpa Marche Giancarlo Marchetti. Fra i reati contestati a vario titolo disastro ambientale, gestione illecita di ingenti quantitativi di rifiuti speciali, combustione illecita di rifiuti, lesioni personali a carico di numerosi cittadini, rivelazione di segreti d'ufficio, istigazione alla corruzione. Secondo gli accertamenti dei carabinieri del Noe, ci sarebbero stati scarichi di idrocarburi direttamente in mare, con un quantitativo di un chilo all'anno, pari alla massa di un'automobile utilitaria. L'Api, dal canto suo, alla chiusura delle indagini ha respinto le accuse, ribadendo che si tratta di "mere ipotesi" e che di fronte alla magistratura giudicante presenterà prove e argomenti circa la loro totale infondatezza. Intanto, se si dovesse aprire il processo, il comune di Falconara marittima ha deciso di costituirsi parte civile, mentre i comitati cittadini ambientalisti stanno valutando.