Riuniti 50 ricercatori da 15 nazioni di tutti i continenti

Quando l'Adriatico non esisteva

Ad Urbino decine di studiosi da tutto il mondo per la summer school sulla paleoclimatologia. Obiettivo: analizzare i cambiamenti climatici delle ere passate per capire meglio quello in corso.

All'università di Urbino lezione frontale sullo scioglimento dei ghiacciai. In aula ci sono 50 giovani ricercatori da 15 nazioni di tutti i continenti. Ognuno ha portato la propria esperienza di studio. 

Udara Amarathunga studia la crisi di salinità del Messiniano: oltre 5 milioni e 300mila anni fa il Mediterraneo era completamente evaporato finché una grande inondazione riportò le acque al livello che oggi conosciamo.

Destini incrociati, quelli con l'Australia. Anna Arrigoni, dell'Università di Graz, studia la corrente di Leeuwin, che avvolge l'isola, e che già oltre un milione di anni fa, col suo calore, condizionava la popolazione di pesci dell'Oceano indiano.

Dopo due anni di stop per la pandemia la scuola si è riattivata quest'anno. L'organizzazione è dell'Institute for Climate Change Solutions, il cui direttore è il professor Simone Galeotti. Con la Regione Marche è stato firmato un protocollo d'intesa. Obiettivo, realizzare progetti volti all'analisi degli impatti del cambiamento climatico.