Avrebbe ottenuto l'assunzione della figlia in cambio della concessione del servizio a un centro di accoglienza per migranti. E' questa una delle accuse mossa dalla Procura di Cassino a Giuseppe Di Pilla. sindaco di sant'Agapito, in provincia di Isernia.
E' nel mondo dell'accoglienza che si sono svolte le indagini della Polizia e della guardia di finanza di Cassino. Sprar e Cas. Il sistema di protezione di richiedenti asilo e rifugiati e i centri di accoglienza straordinari. L'operazione antifrode ribattezzata welcome to Italy, benvenuti in Italia, ha smascherato una presunta lunga serie di comportamenti illeciti in Lazio, Campania e Molise. Tra le persone coinvolte nell'inchiesta anche il sindaco di Sant'Agapito Di PIlla, e un tecnico del Comune. Sono stati raggiunti entrambi da una misura interdittiva. Di Pilla sta esaminando in queste ore con il suo avvocato le ipotesi di reato a suo carico. Secondo la Procura di Cassino, a Sant'Agapito, l'affidamento dei servizi sarebbe avvenuto senza alcune procedura di evidenza pubblica. Non solo: Di Pilla - sempre secondo l'accusa - avrebbe ottenuto, come "compenso" per l'affidamento del servizio, l'assunzione della figlia presso il centro che gesticse l'accoglienza.
Denunciate in tutto, a vario titolo, 25 persone per reati che vanno dall'associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di dipendenti pubblici all'estorsione. E poi: truffa ai danni dello Stato e agli enti pubblici, frode in pubbliche forniture, abuso d'ufficio, malversazione, emissione ed utilizzo di fatture false. 11 le misure cautelari
E' nel mondo dell'accoglienza che si sono svolte le indagini della Polizia e della guardia di finanza di Cassino. Sprar e Cas. Il sistema di protezione di richiedenti asilo e rifugiati e i centri di accoglienza straordinari. L'operazione antifrode ribattezzata welcome to Italy, benvenuti in Italia, ha smascherato una presunta lunga serie di comportamenti illeciti in Lazio, Campania e Molise. Tra le persone coinvolte nell'inchiesta anche il sindaco di Sant'Agapito Di PIlla, e un tecnico del Comune. Sono stati raggiunti entrambi da una misura interdittiva. Di Pilla sta esaminando in queste ore con il suo avvocato le ipotesi di reato a suo carico. Secondo la Procura di Cassino, a Sant'Agapito, l'affidamento dei servizi sarebbe avvenuto senza alcune procedura di evidenza pubblica. Non solo: Di Pilla - sempre secondo l'accusa - avrebbe ottenuto, come "compenso" per l'affidamento del servizio, l'assunzione della figlia presso il centro che gesticse l'accoglienza.
Denunciate in tutto, a vario titolo, 25 persone per reati che vanno dall'associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di dipendenti pubblici all'estorsione. E poi: truffa ai danni dello Stato e agli enti pubblici, frode in pubbliche forniture, abuso d'ufficio, malversazione, emissione ed utilizzo di fatture false. 11 le misure cautelari