Il comitato “Verità e dignità vittime Covid” presieduto da Francesco Mancini si oppone alla richiesta d’archiviazione del procedimento penale avviato a seguito delle diverse denunce di una cittadina molisana sulla gestione della pandemia da parte delle autorità regionali. In una conferenza stampa trasmessa anche in streaming, i legali Vincenzo Iacovino e Andrea Ruggiero hanno illustrato le ragioni dell’opposizione, che dovrà essere valutata dal Giudice per le indagini preliminari.
I due avvocati che rappresentano il comitato rilevano lacune nell’indagine della Procura di Campobasso, che si sarebbe adagiata sulla relazione sbrigativa dei consulenti da essa nominati. Secondo il comitato, le comunicazioni regionali alle autorità nazionali sui posti di terapia intensiva disponibili per i pazienti Covid - importanti anche ai fini della colorazione per fascia di rischio pandemico e delle conseguenti misure restrittive – sono state giudicate corrette dai consulenti, e poi dalla Procura, senza un reale approfondimento sulla congruità di quei dati. L’avvocato Iacovino ha sollevato subbi anche sui criteri con cui la Procura di Campobasso ha selezionato i consulenti. Secondo i due legali, le indagini finora svolte devono essere approfondite e integrate.
I due avvocati che rappresentano il comitato rilevano lacune nell’indagine della Procura di Campobasso, che si sarebbe adagiata sulla relazione sbrigativa dei consulenti da essa nominati. Secondo il comitato, le comunicazioni regionali alle autorità nazionali sui posti di terapia intensiva disponibili per i pazienti Covid - importanti anche ai fini della colorazione per fascia di rischio pandemico e delle conseguenti misure restrittive – sono state giudicate corrette dai consulenti, e poi dalla Procura, senza un reale approfondimento sulla congruità di quei dati. L’avvocato Iacovino ha sollevato subbi anche sui criteri con cui la Procura di Campobasso ha selezionato i consulenti. Secondo i due legali, le indagini finora svolte devono essere approfondite e integrate.