Dal Tennessee al Molise

Un'americana per la Magnolia

Per potenziare il roster, La Molisana Magnolia Campobasso ha puntato su Chelsey Mariah Perry, un’ala-pivot particolarmente talentuosa nelle stoppate.

Un'americana per la Magnolia
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Una ricerca – quella della seconda statunitense dopo la conclusione della breve presenza in Molise di Graves – conclusa nel migliore dei modi e ancora una volta, ironia della sorte, approdata nel Tennessee.
Così, per chiudere il cerchio nel proprio roster, La Molisana Magnolia Campobasso ha puntata su di un’ala-pivot particolarmente talentuosa come la 23enne Chelsey Mariah Perry.

Ventiseiesima scelta (al terzo giro alla seconda chiamata) nel draft 2021 da parte delle Indiana Fever in Wnba, l’ultimo innesto in rossoblù ha saputo farsi apprezzare, nonostante un infortunio patito, nel breve lasso di tempo all’interno del torneo ‘pro’, tanto da conquistarsi la fiducia del club anche nell’ultima stagione con lo staff tecnico della formazione di Indianapolis che ha lavorato a stretto contatto con lei nella riabilitazione dalle noie al legamento crociato per il ritorno sul parquet nel migliore dei modi già nel 2023.

Del resto, più di ogni altra considerazione, fedeli testimoni delle qualità dell’ultimo innesto in rossoblù sono le cifre della sua carriera sia alla high school di Middleton che al college Tennessee-Martin (dove si è laureata in Scienze Motorie). Nei suoi quattro anni universitari, infatti, ha messo a segno il record di ateneo di stoppate date (ben 228!), terza per punti realizzati (1.963) con le stagioni da junior e da senior che l’hanno vista andare oltre i venti punti di media (per lei sempre costantemente in doppia cifra anche da freshman e sophomore) e quarta in rimbalzi catturati (768), venendo nominata in due circostanze giocatrice dell’anno per l’Ohio Valley Conference e ricevendo anche altre menzioni come miglior ala-pivot nonché l’inserimento, in più circostanze, nel primo quintetto di Division.

Per Perry quella a Campobasso sarà la prima esperienza lontano dagli States e la stessa giocatrice – che partirà per l’Italia nei prossimi giorni – si dice "molto trepidante di poter fare un’esperienza in Europa. Vengo in Molise con la voglia di dare il massimo di me stessa e riuscire a contribuire ai successi di squadra di Magnolia».

 Intenti figli di «un lavoro costante fatto dal liceo ed anche all’università per far sì di poter essere scelta al draft ed entrare nel mondo del basket professionale. La Wnba? Un universo unico, una sfida quotidiana. Poter essere allenata da staff tecnici di primissimo piano ed esser parte di formazioni con giocatrici dal curriculum illustre mi ha sempre spinta ad andare oltre i limiti. Poi l’infortunio mi ha bloccato, ma ho avuto la fortuna di poter continuare a lavorare con i tecnici di Indiana nella fase di riabilitazione e mi sono preparata al massimo per proiettarmi su questo nuovo capitolo a Campobasso, trampolino di lancio per me per rientrare dall’ingresso principale nella Wnba".

Del resto, parlando di se stessa, Perry mette subito in evidenza un aspetto: "Mi piace lavorare sodo e quotidianamente e cerco di fare rete con la squadra. In campo si è un organismo unico, quindi occorre aiutarsi l’una con l’altra".

Descrivendosi, invece, tecnicamente aggiunge, schermendosi sull’aspetto delle stoppate: "Quello è solo un aspetto del lavoro difensivo. Che tipo di giocatrice sono? Sono un’ala, principalmente una quattro, ma riesco a giocare anche da tre e riesco tante volte a tenere anche le guardie. In attacco prendo i miei tiri e, in particolare, provo a farmi pericolosa nelle soluzioni dall’arco dei tre punti. Più in generale, però, sono un elemento flessibile nel senso che cerco di dare il mio massimo laddove il coach vuole e ritiene sia più funzionale la mia presenza per l’economia di squadra".