Radioterapia a rischio

Il Gemelli Molise chiede l'intervento del ministro Schillaci

La struttura guidata da Stefano Petracca lamenta intoppi burocratici nell'autorizzazione dei trattamenti e si appella al ministero della Salute: "O si interviene o a fine mese non potremmo prendere più in carico pazienti"

Dal 6 febbraio il Gemelli Molise non può più prescrivere la radioterapia. Le cure vanno, infatti, autorizzate dal Cardarelli. La validazione delle terapie indicate dai professionisti del Gemelli, unico centro che effettua il trattamento in Regione, deve essere fatta via Pec dal reparto di Oncologia del Cardarelli. Che dovrà autorizzare anche tutti gli eventuali cambiamenti in corsa del piano di cura. 

"Nulla cambia per i pazienti", aveva assicurato il commissario alla Sanità, Donato Toma. Ma un primo bilancio, relativo ai giorni che vanno dal 6 febbraio ad oggi, che arriva dalla struttura che eroga il servizio di Radioterapia fa emergere un quadro preoccupante. "Su 140 pratiche inviate via Pec dal Gemelli sono solo 31 quelle autorizzate", ha spiegato Francesco Deodato (vedi anche intervista video, ndr), il direttore della Radioterapia Oncologica del Gemelli Molise. 

Problemi sono emersi anche sulle poche pratiche autorizzate da cui - ha affermato Deodato in conferenza stampa - “Sono scaturite 293 impegnative per i pazienti, di cui 157 sono risultate sbagliate a causa del codice di esenzione errato”.

Al momento nessun paziente è rimasto indietro, questo però - spiegano da Gemelli Molise - è stato possibile soltanto continuando a lavorare come si faceva prima senza le attese dettate dalla burocrazia, violando quindi la legge per evitare di rallentare o bloccare i trattamenti. 

Una situazione definita insostenibile da Stefano Petracca, presidente di Gemelli Molise che chiede un intervento immediato del ministro della Salute, Orazio Schillaci, per evitare la chiusura della radioterapia.