50 anni fa l'attentato all'aeroporto di Fumicino. Le immagini dei Tg dell'epoca e la ricostruzione

Nell'assalto dei terroristi palestinesi morirono complessivamente 32 persone, di cui 6 italiani. Tra loro il finanziere molisano Antonio Zara

All'ora di pranzo del 17 dicembre 1973 la notizia irrompe nelle case degli italiani e poi fa il giro del mondo. L’aeroporto di Fiumicino è affollato, le misure di sicurezza molto inferiori agli standard odierni.   

Cinque terroristi palestinesi partiti da Madrid giungono al controllo passaporti, dove sfoderano le armi e prendono alcuni ostaggi. 

Una parte del commando assale un aereo della compagnia Pan American in attesa del decollo, gettando bombe al fosforo e sparando all’impazzata. Gli altri  terroristi puntano un aereo Lufthansa dall'altra parte della pista. 

È l’inizio di un’odissea a bordo dell’aereo dirottato, con tappe ad Atene, a Damasco e infine, l’indomani, a Kuwait City, dove passeggeri e ostaggi vengono liberati e i terroristi arrestati – ma di loro poi si perderanno le tracce.    

Il bilancio è terribile: 32 le vittime, di cui 6 italiani. Il dramma tocca da vicino il Molise: il finanziere ventenne Antonio Zara muore opponendosi ai terroristi. Un comportamento eroico premiato con una medaglia d’oro al valore militare. Zara viene bloccato dal commando e assassinato con un colpo alle spalle. Il fratello Angelo lo ricorda come un giovane solare e attratto dalla divisa della Guardia di finanza.