Tutela della salute

Molise, medici di famiglia concentrati nei centri popolosi

Gli squilibri territoriali rappresentano il problema più grave nell'assistenza sanitaria a livello regionale. Resta contenuta, secondo il Rapporto della Fondazione Gimbe, la media dei pazienti presi in cura da ciascun dottore

Fulcro di un’assistenza capillare che comprende i presidi ospedalieri e le case di comunità, le cure domiciliari e la telemedicina, il medico di famiglia resta un riferimento centrale per la garanzia costituzionale del diritto alla salute. Un ruolo che rischia di essere vanificato dalla riduzione del numero dei “camici bianchi” di base, sceso dell’11 per cento in Italia tra il 2019 e il 2022. Un calo meno accentuato viene rilevato in Molise, che secondo l’analisi della Fondazione Gimbe vede una media di 1.103 pazienti per ciascun dottore. Cifra nettamente al di sotto del livello nazionale, che può facilitare il rapporto di fiducia tra medico e assistito e una risposta efficace alle necessità terapeutiche. 

Le questioni aperte nel territorio del Molise 

Un problema rilevante registrato nel territorio regionale è l’età avanzata della gran parte dei medici di base, costituiti per quasi tre quarti da uomini. Nei prossimi tre anni saranno 73 i dottori che matureranno i requisiti per andare in pensione, e nello stesso arco di tempo è prevista l’assunzione di 10 nuovi specialisti. Elemento in controtendenza rispetto all’andamento nazionale, ma che richiede interventi incisivi per attrarre e far restare un numero significativo di giovani professionisti. Requisito essenziale per affrontare la carenza più grave riguardante il Molise: la concentrazione dei medici di famiglia nei centri più popolosi, e la mancanza di risorse umane e competenze preziose nelle zone interne e montane caratterizzate da una galassia di paesi colpiti dallo spopolamento.