La testa fusa della funivia del Mottarone, il cilindro metallico che collegava il cavo trainante alla cabina n.3 precipitata il 23 maggio 2021, è stata prelevata dagli esperti che devono analizzarla.
Custodita in un magazzino della Provincia del Vco, a Tecnoparco, dove si trovano i rottami della cabina rimossa a novembre 2021, sarà analizzata dai tecnici di Latif, il laboratorio della Provincia di Trento specializzato in test sugli impianti a fune.
Prelevata anche la testa fusa della cabina gemella, la n.4, quella che il giorno dell'incidente si era fermata a pochi metri dalla stazione intermedia dell'Alpino.
L'esame servirà a capire le cause dell'incidente costato la vita a quattordici persone e il ferimento del piccolo Eitan. Se infatti non ci sono dubbi sul mancato funzionamento dei freni d'emergenza a causa dell'utilizzo dei cosiddetti forchettoni, il divaricatore utilizzato secondo quanto appurato dalle indagini per evitare che bloccassero in continuazione la cabina a causa di un malfunzionamento, non è ancora chiaro perché il cavo trainante si sia spezzato.
Sono quattordici gli indagati nell'inchiesta sull'incidente, tra cui due società , Ferrovie del Mottarone e la Leitner, che si occupava della manutenzione dell'impianto.