Sono 21 anni esatti dalla scomparsa di Domenico Carpanini, vicesindaco di Torino dal 1997 al 2001. Morì improvvisamente a soli 47 anni, durante un dibattito elettorale presso la sede dell’Ascom-Confcommercio, all’inizio della corsa – che lo vedeva favorito – verso la carica di primo cittadino.
Un trauma per la città intera, al di là di ogni schieramento politico o di ogni eventuale indifferenza verso la politica. Carpanini era infatti una persona molto stimata. Per questo vollero essere in tanti a salutarlo un’ultima volta: transitarono migliaia di persone su per lo Scalone di Palazzo Civico, fino a quella Sala Rossa dove era stata allestita la camera ardente, a pochi metri da quello che era stato il suo ufficio.
Domenico Carpanini "rimarrà un modello da cui imparare che cambiare le cose si può e sono le nostre azioni a fare la differenza", il ricordo oggi del sindaco Stefano Lo Russo. "Le sue grandi passioni erano la città, di cui conosceva ogni angolo, e la politica. E la città non può dimenticarlo, per la sua generosità e per la dedizione come amministratore. Sono tante le persone che gli hanno voluto bene e a cui manca molto".
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