L'inchiesta

Corruzione per l'acquisto di mascherine, arrestati anche due carabinieri

Nove le misure cautelari. Le accuse, a vario titolo, vanno dalla corruzione aggravata alla falsità materiale commessa da Pubblico ufficiale. Per la Procura sarebbero stati favoriti due imprenditori cinesi operanti nel Torinese.


Servizio di Marco Bobbio, montaggio di Elisa Pozzati

Le ipotesi di reato vanno, a vario titolo, dalla corruzione aggravata alla falsità materiale commessa dal Pubblico Ufficiale. Dalla falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico all'accesso abusivo a un sistema informatico o telematico. Fino all'omissione di atti d’ufficio. L'inchiesta, condotta dalla Procura di Torino, è su presunti acquisti gonfiati di mascherine per le caserme dell'Arma del capoluogo.

I Carabinieri del Comando provinciale di Torino hanno eseguito 9 misure cautelari: quattro in carcere, un obbligo di firma e quattro sospensioni dall'esercizio di pubblico ufficio. Tra gli arrestati figurano anche due carabinieri. Altri due sono stati sospesi.

Tre dei quattro militari coinvolti, in precedenza erano in servizio presso il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro. Secondo l'accusa, avrebbero favorito nelle loro attività due imprenditori cinesi operanti nel torinese. 

L'inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Fabiola D'Errico, nasce nell'autunno 2020. Secondo l'accusa allo scoppio della pandemia sarebbe stato disposto l'acquisto di 87mila FFP2, il doppio di quanto effettivamente necessario. Per l'acquisto, un ufficiale dell'Arma si sarebbe rivolto a un imprenditore amico del marito, che per questa fornitura avrebbe chiesto 140mila euro.