La protesta

Dopo le occupazioni gli studenti scendono in piazza: "Ascoltateci"

Maturità, alternanza scuola-lavoro e pessimo stato degli istituti tra i motivi della protesta. Manifestazioni anche in tutto il Piemonte: "Chiediamo di avere una voce".

"L'unica cosa che chiediamo è di avere una voce". E ancora: "Maggior dialogo con il ministero, con le istituzioni". "Né noi né i professori sappiamo bene come gestire la situazione a pochi mesi dalla maturità". Hanno occupato per giorni gli istituti, 45 nel solo Torinese.

Si sono confrontati, hanno mischiato e riordinato le idee. Ora è tempo di scendere in piazza. In tutta Italia, Piemonte compreso: Torino, Domodossola, Novara, Omegna, Verbania

"Si parte da tematiche grosse come la maturità e l'alternanza scuola-lavoro per poi sfociare in una grande critica a quello che è il sistema scolastico italiano", spiega Andrea Vigliani che è rappresentante d'istituto del "Pascal" di Giaveno

Tra le questione aperte l'Esame di Stato e la decisione di reintrodurre la seconda prova scritta: "Passa sempre il messaggio che non vogliamo la seconda prova perché non ci vogliamo preparare. Il fatto è invece che non siamo preparati, non siamo capaci", chiarisce Rossella Cutuia, rappresentante d'istituto del Regina Margherita di Torino. Irene Stein, che ha affrontato lo scorso anno la maturità, le dà ragione: "Non si può chiedere ai ragazzi dopo due anni di dad di affrontare quello che tempo fa hanno affrontato i ragazzi con 5 anni di scuola normale".

Le conseguenze sono anche di carattere psicologico, come afferma Davide Chiaffalà, rappresentante d'istituto del Fermi Galilei di Ciriè: "Siamo a fine febbraio e ancora non sappiamo con precisione cosa succederà. E questo porta i professori a non sapere come farci esercitare e a noi a viverla con estremo stress".

Non solo maturità. A scatenare inizialmente le proteste la morte di due studenti, a Udine e ad Ancona, di due studenti impegnati nell'alternanza scuola-lavoro. C'è chi chiede di cancellarla e chi, al contrario, di cambiarla e rafforzarla come Marco Lucano: "Non va abolita. E' uno strumento utilissimo soprattutto per chi come noi frequenta licei e non ha mai fatto niente di pratico. L'importante è rivalutare e riproporre un'alternanza scuola-lavoro che funzioni".

Un ultimo grido d'allarme riguarda gli istituti stesso e il loro stato, come ricorda Ilaria Bellettati, rappresentante d'istituto del Pascal di Giaveno: "Ci sono strutture vecchie, che non hanno apparecchiature giuste per garantire una giusta istruzione. Tetti che cadono, soffitti che perdono pezzi, acqua che cade nei corridoi col rischio di farsi male".

Uno striscione, tra i tanti, realizzato all'ombra della Regione in piazza Castello: "La vostra immaturità ci preoccupa".


Uno degli striscioni preparati in vista della manifestazione Tgr Piemonte
Uno degli striscioni preparati in vista della manifestazione