Coinvolti quasi 280 docenti di religione per 50 mila studenti

Formazione contro il cyberbullismo a Novara

I corsi saranno tenuti dalla fondazione Carolina PIcchio

Formazione contro il cyberbullismo a Novara
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Stop al bullismo in tutte le sue forme

«Un’alleanza tra tutte le forze sociali e le componenti educative della società: la famiglia che educa, la scuola che forma, l’oratorio spazio di vita, lo sport sano, non sono riserve indiane a lato di una società che per la parte più importante fa altro, cioè si dedica all’economia e alla produzione. Lo sviluppo autentico ha come componente essenziale il tempo formativo». Nasce anche come risposta a questo appello al territorio del vescovo di Novara, Franco Giulio Brambilla, il progetto di formazione che coinvolgerà i 274 insegnanti di religione cattolica, sui temi dell’educazione digitale e della prevenzione del cyberbullismo, realizzato in collaborazione con la Fondazione Carolina Picchio. Gli insegnanti si rivolgeranno poi ai loro circa 50 mila studenti: il progetto è stato presentato in occasione della Giornata Mondiale per la sicurezza in Rete, da Paolo Usellini, direttore dell’Ufficio diocesano Scuola, Margherita Invernizzi, condirettrice dell’Ufficio diocesano per la Famiglia, don Gianluca De Marco, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile, Ivano Zoppi, segretario generale, e Paolo Picchio, presidente onorario della Fondazione, che raccoglie il messaggio di una ragazza che non c’è più, entrata nel cuore delle nuove generazioni: Carolina Picchio, “Caro”, come la chiamava chi le voleva bene. Nella notte tra il 4 e il 5 gennaio 2013, la giovane novarese dopo essersi vista umiliata in un video diffuso in rete, non ha trovato altra via d’uscita che togliersi la vita. Lascerà scritto, quasi come un testamento, un monito per tutti: “Le parole fanno più male delle botte”. 

Oggi la Fondazione si occupa di formazione e sensibilizzazione avvalendosi di uno staff di professionisti e di collaborazioni con scuole e istituzioni. 

Il corso prevede tre moduli suddivisi per ordini scolastici (infanzia, primaria, secondaria primo grado e secondaria secondo grado) completato da un servizio psicopedagogico di tutoraggio/supervisione in piccolo gruppo (su base volontaria). A presentare i contenuti del corso è stato il segretario generale della Fondazione Ivano Zoppi. 

«Il primo modulo è dedicato alla riscoperta dei valori di fondo dell’insegnamento, con l’obiettivo di incentivare la motivazione professionale degli insegnanti per migliorare la qualità dell’istruzione – ha sottolineato nel suo intervento - . Il secondo modulo mette al centro i bambini e i ragazzi, fornendo strumenti per un’analisi del contesto virtuale e reale nel quale vivono. Obiettivo è dare informazioni circa lo sviluppo evolutivo (cognitivo, emotivo e sociale) di giovani e presentare una metodologia di lavoro che abbia al centro la relazione e l’ascolto attivo dell’altro. Il terzo modulo, infine, sarà dedicato alle tecniche pratiche di didattica, fornendo agli insegnanti le competenze necessarie per poter reperire o costruire ex novo sussidi e strumenti didattici validi ed efficaci, promuovendo la metodologia di lavoro “per progetto” (analisi dei bisogni, scelta degli obiettivi, costruzione di attività, valutazione dell’effetto)». 

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La formazione è necessaria per reagire