La procura aveva chiesto 30 anni di reclusione

Uccise l'ex moglie: condannato all'ergastolo

Massimo Bianco freddò la moglie Angela Dargenio a colpi di pistola il 7 maggio 2021. Dopo aver confessato chiese perdono ai figli.

Condannato all'ergastolo Massimo Bianco, la guardia giurata di 49 anni che il 7 maggio 2021 uccise a colpi di pistola la moglie, Angela Dargenio, 48 anni, dalla quale era separato. A pronunciare la sentenza la Corte di Assise. La procura aveva chiesto 30 anni di carcere ritenendo le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti. L'avvocato Stefano La Notte, parte civile per conto dei due figli, si era detto contrario.

"Sono contrario alle attenuanti generiche. Non è un momento di follia, non è il drammatico epilogo di una lite. È il prodotto di una cultura e di una mentalità di paese ancora molto presente in Italia: una donna non si deve separare". Così il legale nel corso del processo. "C'è una parte dell'Italia - ha osservato La Notte - che non ha ancora digerito l'idea che ci si possa separare. Sappiamo che la madre della vittima ha detto 'meglio un tumore di una figlia che si separa'".

Il delitto avvenne lungo e scale del palazzo di Corso Novara dove viveva la famiglia, in appartamenti diversi. Angela con il figlio minore in una casa, di fronte la figlia con il compagno e l’ex marito al piano di sopra. Massimo Bianco sparò otto colpi di pistola verso la donna. Fu arrestato il giorno stesso dalla polizia. Confessò e chiese perdono ai figli.

"Lui ci ha tolto la cosa più bella che avevamo, ora noi gli togliamo la libertà. Per sempre". Le parole di Eleonora, la figlia di Massimo Bianco ed Angela Dargenio dopo la sentenza di condanna all'ergastolo del genitore. Ad una domanda sull'atteggiamento della nonna materna, che aveva affermato che la vittima "se l'era cercata", ha risposto di provare "disgusto sia per la mentalità sia per non aver capito quale valore aveva la mia mamma. Li lascio nella loro ignoranza".