Echi di guerra

Szczesny: "Mi rifiuto di giocare contro la Russia"

Il portiere polacco della Juventus con un lungo post su Instagram spiega le ragioni per cui non scenderà in campo con la Polonia per lo spareggio mondiale contro i russi "la mia coscienza non me lo permette"

Szczesny: "Mi rifiuto di giocare contro la Russia"
Ansa
Il portiere della Juventus e della Polonia Woijiech Szczesny"

Il 24 marzo alle 18 dovrebbe andare in scena in Russia lo spareggio per la partecipazione ai Mondiali in Qatar tra i padroni di casa e la Polonia. Dovrebbe, perché con l'evoluzione della guerra in Ucraina i calciatori polacchi hanno manifestato il desiderio di non scendere in campo in segno di solidarietà con la popolazione colpita dall'attacco russo.

Tra i più risoluti il portiere della Juventus e della nazionale polacca Wojciech Szczesny che in un lungo post su Facebook ha spiegato le ragioni per cui non sente il desiderio di giocarsi il Mondiale con la propria Nazionale.

"Mia moglie è nata in Ucraina e nelle vene dei miei figli scorre sangue ucraino -scrive il portiere- e parte della mia famiglia è tutt'ora in Ucraina. Molti miei colleghi vengono da quel Paese e sono tutti grandi persone. Vedere il dolore e la sofferenza sulle loro facce nonché la paura per il proprio Paese mi fa capire che non posso far finta che non sia accaduto nulla".

"Nel momento in cui Putin ha deciso di invadere l'Ucraina -ha aggiunto l'estremo difensore della Juventus- non ha dichiarato guerra solo a quel Paese ma anche ai valori per cui si batte l'Europa: libertà, indipendenza ma sopratutto pace".

"Il 26 marzo -continua Szczesny- dovremmo giocare il playoff per le qualificazioni mondiali contro la Russia e benché il mio cuore sia a pezzi nello scriverlo la mia coscienza mi impedisce di giocare. Rappresentare il proprio Paese è il più grande onore nella carriera di un calciatore ma è pur sempre una scelta.

Mi rifiuto di giocare contro chi rappresenta valori e principi della Russia!

Mi rifiuto di scendere in campo con addosso i colori del mio Paese e sentire l'inno della Russia.

Mi rifiuto di prendere parte ad un evento sportivo che legittima l'azione del governo russo.

So che il mio impatto puo' essere solo simbolico ma chiedo a FIFA e UEFA di fare qualcosa e ritenere la federazione russa responsabile per le proprie azioni".