Non c'era Cristiano Ronaldo, non c'era il covid, né la guerra. Sembra passato un secolo da quel 19 marzo 2017: Sampdoria-Juventus 0-1, gol di Cuadrado. Ma il film sembra scritto ieri. Dybala che si infortuna. La sua mancanza che si fa sentire. La Juve di Allegri che soffre nel finale. E vittoria di corto muso.
Cinque anni dopo, siamo punto e a capo. Da Juan Cuadrado dipende la conformazione della Juve che scenderà in campo a Genova: il giocatore, nei giorni scorsi, ha accusato qualche linea di febbre, ma ora ha recuperato. Se giocherà, Allegri opterà per il solito 4-4-2 ibrido, con la coppia d'attacco Vlahovic-Morata.
Altrimenti, Allegri potrebbe rispolverare il tridente con l'inserimento di Kean. Per il resto, scelte obbligate centrocampo, con Arthur, Locatelli e Rabiot. In difesa, quasi: ma il tencico bianconero spera di recuperare De Sciglio e Alex Sandro, per avere alternative almeno sulle fasce. Resta da valutare, poi, la variabile rinnovi: Cuadrado ha già detto che per lui non c'è nessun problema.
"Io resto qui. La Juve è la mia famiglia", ha dichiarato. Diverso il discorso per Paulo Dybala. L'ultimo incontro saltato con la dirigenza non sembra presagire nulla di buono. A questo punto, due sono gli scenari possibili: quello più traumatico, la volontà della Juve di non rinnovare con la Joya, anche a una cifra sostanzialmente identica ai 7,3 milioni di euro a stagione attuali. Secondo scenario, un semplice cambio di strategia. Una nuova proposta basata più sui bonus che sul fisso. Perché, come 5 anni fa, gli avversari sono gli infortuni.